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Pubblicata il 03/06/2002
Ontologica essenza
sconfinata distanza
una spanna prolunghi le dita
a marcare il bersaglio

non sono ancora io per il
tempo presente la tua spada?

ancorato alla riva destra
del fiume inginocchio lo sguardo

e poiché io sento
accolgo la mia misera pena
in silenzio
e poiché io odo e ascolto
ricambio ogni volta l'amore
al dolore dei molti
senza parola
occhi di petra/il Cristo uomo
che vedo gridare al passaggio
il nome di Dio

creature quaggiù d'insane ferite
anime offese
nel mistero d'un solo referto:
vostro sarà il Regno dei Cieli.


3 giugno 2002
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Bella, Max! Mistica, profonda, con alcune sottolineature che proprio mi sono piaciute: "ancorato alla riva destra
del fiume inginocchio lo sguardo ", l'inizio e il finale, poeticamente belli, nonché il senso generale elevato.
Complimenti!
Ciao
Axel

il 03/06/2002 alle 17:29

assurdamente bella!!! nella tua anima c'é qual'cosa che mai sará vano.
ciao.

il 05/06/2002 alle 16:03

Troppo buono, Antonio. Il tema è parte di una ricerca, dentro e fuori di me, laica, che non avrà mai compimento ultimo: nei fatti e non solo nelle parole cerco un senso a questo nostro pellegrinaggio sulla terra. Per tappe e acquisizioni.
Mi pare tu sia romano, come me. Vivi quindi da vicino anche tu, in questa splendida ma anche spesso disanimata città, i tanti conflitti, le emarginazioni e le latitanze di molti.
Ti seguo nei tuoi scritti, per il tempo che ho. Mi sto formando una opinione. Inizierò a darti volentieri segnali per reciproci confronti.
Grazie e a presto.
Massimo

il 05/06/2002 alle 16:30

caro max, si sono di roma ma ci manco precisamente da venti anni ed é appunto il tempo che mi trovo in olanda per lavoro. roma.....la mia roma.....amo svisceratamente la mia cittá, l'amo perché ci sono nato, l'amo perché sono cresciuto nelle sue strade e in cui ho sofferto, l'amo perché......l'amo. sono stato in molte parti del mondo e credimi, anche con la sua solitudine, il suo egoismo, il suo egocentrismo, roma é la cittá dove ognuno potrebbe vivere e godere di attimi che soltanto roma ti puó dare; questo l'ho sentito dire da persone di newyork, del canada, dell'africa, della russia dell'australia e di molte altre nazione sparse un pó quá e lá. lo so che c'é molta latitanza a roma, cosí come in tutte le grandi cittá del mondo,
peró mai i latitanti dobbiamo essere noi stessi. se ci sentiamo persone vere, sentiamoci vivi anche dove ci son solo morti.
come ho detto ad axel, se saró a roma tra poco tempo chi lo sá....una pizza insieme e due chiacchiere?
ciao

il 07/06/2002 alle 22:02

Molto biblica
la tua spada/ come le trombe di gerico,
é il canto del pellegrino in cammino,
è l'essere cristiano nel vangelo
nell'attenzione per l'altro
" l'amore al dolore di molti "
siamo in viaggio chi più chi meno,
verso il regno dei cieli.
buona domenica
Antò

il 09/06/2002 alle 11:45

Buon commento, Antonio. Era atteso. Grazie. Mi ha fatto piacere che tu l'abbia colta precisamente e nitidamente nell'essenza che voleva trasmettere. Buona domenica anche a te.
Un saluto col cuore.
Max

il 09/06/2002 alle 15:50

Anime offese. Salvate, per fortuna.
Che Dio ci abbia in gloria. Certo, immerita!
Vitale

il 05/06/2003 alle 12:46

Grazie della visita e della tua attenzione.
Un saluto.
Max

il 05/06/2003 alle 15:26