PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/06/2002
Sto pensando a me
(come ognuno di noi
del resto)
ai giorni in montagna
in quell'appartamento
di due stanze
in una casa di tre piani
vuota di persone
ho acceso la televisione
e ho visto il nulla
ho acceso la radio
e ho ascoltato Shakespeare
Ah Shakespeare
l'Amleto
così carico d'odio
così amaro
così solo
ed ero triste
rincantucciato nel letto
e volevo piangere
asiugarmi le lacrime con le mani
volevo provare emozioni
ma non l'ho fatto
e stavo in casa
nella casa vuota
col silenzio delle otto di sera
quando le persone cenano
e si scambiano bugie
davanti a piatti e bicchieri
e guardano il video
distratti
stanchi
annoiati e noiosi
ed io ero solo
con lacrime in gola
che non volevano uscire
e volevo tornare
in città
nel vuoto del deserto cittadino
a contare le bottiglie
dietro il banco di un bar
a sentirmi forestiero
tra la gente che conosco.
Ero sui monti
sigaretta tra le dita
a scartare i pensieri
mentre cucinavo
mentre sedevo sul balcone
a guardare le montagne
i pini aguzzi
i prati freschi e odorosi
le scie dei pochi uccelli in volo
e speravo non venisse
il tramonto rosso
portatore di malinconie
e di baci di Giuda.

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caro amico non sto quí a farla per le lunghe ma la tua poesia ha molto di piú di una descrizione fatta a caso, ho potuto leggerci dentro il tuo cuore e lo stato di quel momento. anche nella tristezza siamo sempre vivi e pronti a reagire a situazioni avverse.
ciao

il 05/06/2002 alle 23:03