Vi ho visti appollaiati sul dolore
ormai l’ultima picca ha già ferito
Pronti con canne corte traforate
ove succhiare il sangue macilento
inatteso pasto di giornata.
Avvoltoi
ecco chi siete, giuda iscarioti
senza denari
Sempre in attesa del bacio dell’addio
nei campi e poi al desco, depravati
Quel campo arato insieme con pazienza
la tela dissipata all’improvviso
strappata dalle dita con violenza
Un piano da carogne putrefatte
che ha messo in mostra il vostro vero
viso
Ma come Ugolino finirete invisi
a divorar le carni dei figli generati
e poi l’un l’altro finirete armati
e aggrovigliati come dei serpenti