PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/02/2007
“Il poeta si diverte pazzamente” :
oggi son di queste frasi
affamato ed impaziente.
Ma perché di tante frasi,
tante voci di favelle,
non ne ho scelte di poetiche,
più eleganti e ancor più belle?
Oggi sono demenziale,
pongo rime
- e non c’è male -;
ma ponendo tali rime
negli ermetici miei versi,
tali rime spezzeranno
il mio antico oscur malanno.
Ermetici… ho detto “ermetici”?
Ho forse spiegato in modo improprio,
adoperando in un verso riduttivo,
tale inappropriato aggettivo?
E “in un verso riduttivo”
non sembra forse un ermetico verso nocivo?
Ma “nocivo” di che cosa,
se la poesia non è così ombrosa?...
Sto perdendo le parole
che mi sfuggono da sole:
ridondanti e non ben dette,
escon frasi poco dotte.
Ma cos’è che è dotto poi?
Forse quello che di noi
ci vorrebbero mostrare
i professori più saccenti,
superbi nel fare,
nello scriver pedanti?
e se questa nuda rima
non ottiene un fil di stima,
tracotante sarò anch’io
richiedendo – diretto –
il parere di Dio.


II

Il parer che di Dio chiesi
non discese celermente:
rivolgendomi repente,
sguardo in su, le man protesi.
Nel mio cuore si dischiuse
un filino di speranza,
quel filin che infine avanza
sui miei canti delle Muse.
“O Signore -allor pensai-
tu che hai tanto lì da fare
e che molto hai da creare,
puoi tu darmi un tuo parere
sulle rime sempre in “-are”
che io pongo in fin di verso?
Perché sono sempre avverso
alle rime rinomate,
ben più amate e ricercate,
ai poeti cupi e ombrosi,
bravi, certo, ma noiosi,
agli scritti più forbiti
che richiaman classici miti,
ai pensieri più brillanti
dei mortal grandi insegnanti?
E se io mi definisco
un poeta e non riunisco
i miei fogli in un cartoccio,
rigettandoli nel cesso,
per piacere, tu che sei
il Dio, e non i falsi dei,
mi potresti dare ascolto
e per riparo a tale torto
che vorrebbero eclissare
versi puri ed innalzare
quattro chiacchiere forbite
a rendere omggio alle lire passate?”
Ed il Dio che non rispose,
pur pregato ed implorato,
lasciò il dubbio ed il sospetto
che il poeta maledetto
fosse lui il solo poeta,
oscurante gloria e fama
del poeta dalla rima
vagamente classicista,
troppo chiara e poco strana,
formulata da una vena
più banale e meno trista.


III

Rima, o rima...maledetta!
non ti avessi prediletta!
Se ti avessi conosciuta
come causa dell’oblio
della fama mai venuta
sul lavoro scritto mio,
certamente non ti avrei
affidato i versi miei,
avrei snobbato e rinnegato
il tuo pur lungo e glorioso passato,
avrei creato nuovi versi
plasmando passioni e pensieri perversi,
avrei sfruttato sol tristi momenti
per mettere mano agli scritti presenti,
avrei pur negato che tu mi piacesti
in mano ai poeti che molto ispirasti,
avrei più sofferto e con vive emozioni
senza il riscatto della musicalità che tu proponi.


IV

Eppure non posso
gettare nel cesso
parole scontate,
di rime impregnate.
- Mi scuso frattanto,
e mi scuso di molto
per quel “cesso” uscitomi,
vocabolo incolto. –
Non posso negare
che molto amo il verso
di rime inondato,
nella banalità immerso.
O verso banale,
o rima scontata,
vi dedico il finale
dell’ode creata!
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mi e' piaciuta molto anch'io amo la rima come te,bravo

il 21/02/2007 alle 09:01

5 stelle per l'impegno!
;)

il 21/02/2007 alle 11:03

raffaello dipingi il tuo verso , e se ti viene la rima
usala ma non come una lima , di questo tuo scritto mi son deliziata non chiedere compenso se è dato dal cuore siine anche tu contento. ciao ariele

il 21/02/2007 alle 11:53

Se la poesia è un impegno, ma anche un diletto, sia pure la rima a creare l'effetto.
Ciao, mati.

il 21/02/2007 alle 15:52

grazie, presto ti leggerò. devo ancora capire bene come funziona il sito, ma credo che devo andare in archivio...a presto

il 21/02/2007 alle 17:29

grazie ma in effetti di impegno ce n'è stato poco...a presto!

il 21/02/2007 alle 17:31

le rime vengono spontanee, non le forzo mai.
grazie per il tuo commento, presto ti leggerò

il 21/02/2007 alle 17:33

la poesia può essere tutto...non importa la forma, ma quello che ci si mette dentro. grazie per il tuo commento, presto ti leggerò

il 21/02/2007 alle 17:35