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Pubblicata il 15/02/2007
Il tramonto ci sorprese muti,
la notte snocciolò le sue stelle
ed esse ferirono il sognatore
con desideri da nascondere.

Frutti ed illuminazioni senza vita
stanno sopra quel metro evanescente
che misura la distanza del possibile:

così è vano pensare
rimanendo immobili
sopra sottili fogli di carta.

Ieri il vento che tutto poteva fermare,
oggi la reclusione dentro celle d'alveare.
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Bella, caro Francesco!
Un ingabbiarsi come attimo di infinito recluso.
Er

il 15/02/2007 alle 20:13

Il tuo apprezzamento mi rende felice.
Il tuo commento è puntuale.

Il morto che cammina.

il 15/02/2007 alle 20:47

mai sentito cuoricino così dolce!!

bella, he?
besito

il 15/02/2007 alle 21:48

io avverto un che di amarostico. tu mi avverti dolce ? meglio così.
besito

Lazzaro in ginocchio

il 15/02/2007 alle 21:50

BELLO AMARSI SOTTO LE STELLE

il 16/02/2007 alle 11:49

Beh...si....quando non i frammenti non ti trapassano da parte a parte....

il 18/02/2007 alle 23:12

Le ferite del sognatore si nascondono nel rosso silente del tramonto.
Un saluto, mati.

il 21/02/2007 alle 22:33

Complimenti, hai appena compreso il senso delle mie parole.
Complimenti davvero, è difficile nascondersi contemperando l'esigenza dell'invisibilità.
ciao e grazie per le tue parole

il 13/03/2007 alle 13:04

Uhm. Sangre.Sangre.Sangre

il 13/03/2007 alle 13:05