Infiniti e distorti
di richiami e mille voci
sormontate da rumori
invadenti senza pace
allargarsi come macchia
aggrappanti come pece.
Viaggia il mondo rotolando
con gli occhi suoi bendati
elargendo bui regali
cancellando il padre sole
scorre l’aria danneggiata
su filtranti neri presagi.
Solo canti di latrati
in un mare ormai stanco
sulle ali senza piume
vola l’animo senza voce
come un’eco di rimando
di scudiscio, il corpo lacerato.