non voglio sputarti addosso il mio odio
non posso eguagliarti e nutrirmi di tue indifferenze
non posso adeguarmi al tuo rispetto del momento
nè credere in un futuro con te
se tu per prima ami predicare e ricevere
per poi rimanere stupita e offesa al momento di dare
ami te stessa, il tuo godimento
l'avere tutto e ora, senza scrupoli
il tuo sorriso nel sapere di me chiuso in un bagno
deciso ad affondare negli escrementi
ti diverte sentirmi piangere
e ma devi pur riempire la tua noia
e se ti senti sola mi ami
questo è il tuo mondo di gomma che sei solita criticare
vaneggiandoti con fare noir d'essere diversa
sei un triste e squamoso ingranaggio
d'una macchina chiamata spettacolo
con la pretesa d'inscenare una fragilità emotiva
dura in realtà come un diamante
e quest'inutile e triste poesia
è un pianto strozzato al chiarore di luna
di una vita effimera dissolvente,
come ogni speranza.
addio,
godi dei sogni che hai
ma non permettere più a te stessa
di vivere di te stessa.