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Pubblicata il 29/01/2007
Ero andatò lassù per vedere qualcosa
Affaticato e accaldato
Rompendo le ossa alle foglie sdraiate
A migliaia
Senza Fiato
Proseguivo
Marce e secche
Sotto i piedi.

Un omicidio silenzioso dopo l’altro
Guadagnai la vetta.

Da lassù si vedeva tutto.
Niente
Ero affascinato dal vuoto

Osservavo il mondo che si rincorreva la coda
E fari di auto trascinare i loro cammini segnati su diagonali imprecise
E torri più lucide a ribadire la loro irruenza ridicola
E campi al righello color natura smorta
E ponti in rovina, dimenticati nei loro letti di fiumi in secca
E un colore sporco e spento che avvolgeva tutto
Come nella girandola dei colori puri
Persone, steccati
riverniciati, statue,
idee, coriandoli
e birra, musica
e voci…
Come un ciclone lentissimo
Inesorabile
Che ha deciso di distruggere tutto
Senza troppo rumore

Ed io erò lassù
Solo
Contemplavo l’orizzonte già cancellato
dove non c’era più niente.
E tutto
Mi sembrò più semplice.
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