Gli avanzi del giorno trasportano
Volti astiosi e scontenti, presi
Dalla fretta di non vedere;
La folla dei piani più alti,i silenzi usciti dai bar.

Un gruppetto dalla messa si muove.
Eppure sulla via del ritorno
nessuno sembra disposto a concedere
al prossimo un passo in più, un passo che sia uno .

Piove che sembra la pioggia dei tempi.
Così il cielo di colpo annichilisce
e colui che è rimasto fuori ,
non potrà che lagnarsi.

Dentro il Vicolo dei Re,
l’acqua è un mulinello d’ombre.
V’entrano una barba scolpita, un cappello incolore
e un maglione che non ne può più.
“Finalmente piove, le piante saranno contente”.
Saluta un bambino indigente che, muto,
lo ascolta soltanto.
L’uomo lo chiama Fedeltà.
“ Tieni, questo è per te.”
Un pane e il resto d’una carne.
“Allora, dove eravamo rimasti?
Ah sì, dopodiché rimasi solo, capisci,
persi tutto.
Tutti mi diedero delle colpe, anche
quelle che non avevo.
Ricominciai da zero;
avevo di nuovo solo le mie mani
e un desiderio.
Prendermi cura di qualcosa, di qualcuno
ma sentirlo mio interamente, talmente mio che
Non fosse possibile dubitarne mai.
Così che proteggerlo, fosse
L’unico modo per amarlo completamente.

E quando t’ho visto a quel punto,
ho pensato fosse troppo tardi…

Sai, penso sia arrivato il
momento di mettere un abat-jour, qui.
E magari comperare qualcosa per
Stare più al caldo la notte.”

Fedeltà
Da quella sera, ogni sera
si stringe forte al suo Re..
Gli regala il suo muto grazie
E s’addormenta…