La mia mano si allunga sul tavolo.
Tante carte, alcune foto.
Guidata dal Mistero
ne colgo una, come un fiore in mezzo a tanti.
I miei ragazzi.
Sono giovani.
Sono piccoli.
Occhi che penetrano l'obiettivo,
lo superano e guardano i miei.
Scrutano lontano.
Sembrano cercare un orizzonte, lontano.
Mi volto, anch'io lo cerco.
Guardo smarrita, senza trovarlo.
Oltre la finestra, campi e case dove forse
posso trovare tante domande, tante risposte.
Le mie colline nel Connemara,
dove da bimba giocavo
orgogliosa della torba che sporcava i miei abiti,
i miei capelli... sono lontane. Troppo.
Allora gli orizzonti erano il cielo senza fine
che sposava l'oceano, oltre Clifden.
I miei occhi vedevano orizzonti veri e oltre...
spazi infiniti che avevano rapito Lei,
la mia amica piu' cara.
Con lei non servivano parole. Uno sguardo diceva tutto
ai nostri piccoli cuori aperti ad accogliersi.
Nella foto che le mie mani tengono stretta
altri sguardi, resi immutabili da quell' attimo,
colto tra milioni, tra miliardi come sono le stelle...
Continuano a guardare.
Un passato ripieno di speranze,
storie vissute attendendo una carezza,
una risposta a tanti perchè.
Io... la ho trovata?
Ora, i loro sguardi si sono rivolti ad altri occhi,
cercando ancora.
Anch'io cerco, e vedo un orizzonte lontano
dove la realta' sfiora il sogno e ad esso si mescola
ed in turbine di vento si confonde. Ancora cerco...
Al mio animo smarrito
giunge un raggio di sole...
Un attimo che fugge, ma il sole... il sole
so di averlo visto.
Nel sogno? Nella realtà?
Forse solo nello sguardo sperduto,
meravigliato insieme di giovani vite
che da me una risposta attendevano,
che forse grazie a loro
ancora potro' trovare.