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Pubblicata il 16/01/2007
essenza d’un periodo
d’una nota sospesa.
celtica musica
ti vestì d un velo
d’apatia iraconda.
paglierini occhi
simmetricamente disegnati
su quel viso denso
d’amori e sapori passati.
labbra inumidite
inutilmente da parole,
private della sublime
forza posseduta.
cosa lesse
quel poeta sul bianco foglio?
solamente parole mute.
brilla sempre.
tu gli occhi regalasti
ad un cielo egoista,
esclusivamente per perderti
in una così sublime bellezza.
principeschi sorrisi
dentro una smorfia
mi lasciasti,
debito di sangue
un guerriero ti direbbe.
così m’insegnasti a respirare
una seconda volta…
di nuovo pronto
a combattere il mio peggior nemico…


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perchè lasciare questa poesia senza un commento.. esprime troppe cose. tanto bella come un immagine impressa nella tua mente..

il 25/06/2007 alle 03:05