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Pubblicata il 12/01/2007
Non so piu
se il dondolare caro
dei ricordi
sia tenue profondersi di stelle
tintinnanti
di questa volta impossibile
precipitata alla spelonca oblunga del mare
Son solo in questa notte senza lidi
rappreso come bolla d'ambra
su questi legni antichi
un tempo praticati dai lucori di Saragozza
frapposti al sogno che si perde non lontano
fra le pieghe sfilacciate e scure di nord-ovest
fra questi attimi che si baloccano col vento
nell'altercarsi prepotente delle onde
nel tuo bel viso impresso nella mente
nel mio silenzio
sogno d'occidente
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Spledida lirica!
Ben architettate le parole che creano immagini e suoni di risacca e di pensieri.
Un caldo aprirsi dell'animo umano sulle pieghe dei ricordi e della natura.
Un piacevole ritorno, amico mio!
Er

il 12/01/2007 alle 20:42

Caro, Ernesto è un grande piacere risentirti. E' davvero piecavole leggere ancora i commenti di quell'uomo colto e sensibile che il più delle volte riesce a percepire quello che voglio trasmettere.
Un abbraccio
Andrea

il 12/01/2007 alle 20:50

Un vibrare di corde mosse dal ricordo, onde di malinconia che si poggiano sulla battigia del cuore.
Una bella lirica, tra desiderio e sogno, ciao, mati.

il 12/01/2007 alle 21:34

Ti ringrazie, mati, delle tue parole :D
Ciao
Andrea

il 12/01/2007 alle 21:36

Immagini di paesaggi,
immagini di ricordi,
immagini dell'anima...
immagini ...
e belle,
in questa vibrante lirica, dove, il bel fraseggio versuale è tutt'altro che vuoto!
Voto massimo!


il 12/01/2007 alle 23:54

Ulisse...grazie mille per le tue belle parole. Tu che hai questo nick puoi ben apprezzare il valore del viaggio..

:)

Andrea

il 13/01/2007 alle 10:13