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Pubblicata il 07/01/2007
Sei lucida calla
prolungamento del bulbo
di un intimo sobrio e carezzevole

Gemma coltivata
calice che corrobori
-goccioline pacate e virtuose-
la mia sete trasudante nostalgie.

Bianca, ansimo a te
-nuvola ammorbidente
le salate fronti di due alture scostate-,
gialla, in te m’assiepo
-flessuosa paglia dal riposante contatto-.

Variamente solco l’armonico soffio
che si staglia dall’esternata profondità;
l’introflesso bagliore che s’inerpica
per distese di felci arruffate,
la levità degli stormi che fluiscono
dagli albori di incontaminabili giorni.

Ogni volta che la primavera predispone
quel senso d’altrovenire,
io -il piccolo ovattato mimulus-
riabbraccio quel giardino di ameni
rigogli, paripennati ai tuoi occhi
che perenni come sepali di rubino
custodiscono rifrangendola
la mia anima in fiore.

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bella, complimenti.
rigoletto

il 07/01/2007 alle 12:31

Si colgono delicati profumi dai giardini dove nasce l'ispirazione della tua bella poesia.
Un abbraccio, mati.

il 07/01/2007 alle 12:38

L'anima in fiore cattura il cuore, dando vita ai nostri desideri! nadi

il 07/01/2007 alle 18:02

Grazie di cuore..francesco......

il 09/01/2007 alle 01:32