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Pubblicata il 26/05/2002
E la mente corre
indietro ad una notte,
lacrime cadevano dal cielo,
candele erano state accese
nella casa disabitata.

Credenze popolari
cantavano di spiriti erranti;
Noi, unici spiriti
noi, due uniche anime
in attesa in quella casa...

E la mente vede ancora
una giovane donna,
occhi di cielo,
sorrisi di perla,
capelli dell’oro autunnale.

E la mente sente
la sua pelle di stelle,
il suo respiro sottile,
le sue parole per me.

Ricordo di una notte,
di sensi resi acuti
da odore di Tigli
in fiore nei giardini.

Ricordo di battiti all’unisono
di cuore, di anima,
di fragole colte
da boschi perduti.

Odore di risate
e parole sussurrate,
celate da mura antiche
di segreti mai svelati

Fuoco nel camino,
riflessi sulle pareti
di folletti scarlatti
piroettanti sui muri

Ombre di passato
‘perduto nel crepuscolo’
gridano le voci,
perduto, é vero.

Io, avevo ogni cosa
ed ogni cosa era lei per me;
alba di un giorno che fu,
unica alba che
per un attimo illumina
quest’ora crepuscolare.

Tuoni, lampi, calore,
vetri smerigliati
in una casa abbattuta dal tempo
narrano ora la nostra storia,
ora che noi uniti
siamo qui divisi
da un mondo di ombre.

Vederla ancora,
capire,
tentare,
forse fallire,
questo é il mio destino.

Lacrime?
No, non lacrime,
di sicuro pioggia
e forse... pianto.
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L'usignolo ritrova sempre la sua voce, è troppo preziosa per lasciarla in un angolo buio dell'anima.
Grazie per i tuoi commenti, non evitare le critiche, mi aiutano sempre.

il 02/06/2002 alle 14:43