Una doverosa precisazione...
non vi è compiacimento alcuno nell'aver scritto questa poesia.
Sono stato a lungo indeciso nel pubblicarla o meno, perchè già per me è molto forte, e non vorrei urtare la sensibilità di chi la leggerà.
Ma non è fantasia, nè licenza poetica: è un fatto vissuto da me un anno fa. L'ho covato dentro a lungo, e queste parole sono essenzialmente uno sfogo tiratosi improvvisamente fuori.
Del resto, si parla di tutto, qui sul sito...
Comunque, al di là delle parole cruente, devo ammettere che è tutto vero.
Amo la Vita, incredibilmente. Del resto le mie poesie precedenti possono testimoniarlo...
Ma so anche che quella della morte è la più potente spinta alla riflessione sul senso più profondo della vita. E' "l'essere e il nulla" di Sartre, immaginate questo trovarvi di fronte a un nulla tremendamente feroce e inspiegabile come le immagini visive che ho tirato fuori con sofferenza dalla mia memoria.
Perciò, la fine è solo l'inizio di una riflessione. Lo stimolo a farla: a Vivere, nel suo significato più autentico.
Ecco la provocazione della morte. Ci hanno insegnato a ignorarla, dimenticarla, parlarne appena, coprirla con ipocrisie, ma è il Mistero più grande che è il dubbio della nostra esistenza.
Scusatemi comunque per il "modo"...ma mi sono uscite le parole in maniera così impetuosa che non sono riuscito a esprimerle in maniera meno diretta.
..sai, amico mio, quando ero bambina durante un funerale,alcuni becchini aprirono l'osario ed io andai a curiosare...vi era dentro sminuzzata la vita, mischiati ossi gli uni agli altri, gli uni sugli altri...forse da allora ho amato la pace, la pace dell'anima e la pace dei cuori..forse, così piccola, avevo capito il senso della vita,senza mai aver paura della Dolce Signora...Grazie blue, per le sensazioni ricevute....a presto..LUna