PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/05/2002
Genesi fú principio
di chi Possente disse
sperate ancora in me
prima dell'Apocalisse.

Prologo.

....e lucean le stelle
silenziose tutt'attorno
pulsando come cuori
per chi cerca confronto
intrapresa sapendo la via
che il Paradiso "é"
da cui non v'é ritorno
come il dolor infranto
ricordo della memoria
come sigaretta accesa
come il suo fumo dura
ormai non fá piú storia.

Uomo.

Sei del sideral immenso
qual'cosa di piú vero
sei pensier fluente
sei piú del mistero
primordiale creativo
pertinente fantasioso
certamente imperativo
catturato da quel suono
dallo spazio ritmato
dove il cuore s'é mangiato
nell'immenso abigeato
la tua mente computata
matematica comparata
la tua anima é si frustrata
dalla vita giá iniziata.

Dei.

Quando la Trimurti
oblio di tutti i torti
poggerá le mani
sul capo degli umani
sapendo che il tuo spirito
a Loro te riporti
Shiva Visnú e Brahma
t'aspettano al Nirvana
insieme a tutti i morti.

Dubbio 1

Sali in alto la tua mente
umano eccelso o comun perdente?

Essere

Battaglie sangue e piú dolore
cerchi ancora il tuo Autore?
di quel Mastro come te/che sia
preso in mani d'eresia
la tua scienza se avrá voglia
oltrepassar la vera soglia
scoprirebbe mente attiva
ogniscente
cognitiva
guarda attorno
scruta oltre
e da lí tutt'il contorno
scruta ancora le analogie
induzioni e deduzioni
prova pratica son gli embrioni
della mente i neuroni
conoscenza del linguaggio
di nature e d'altre fonti
nel regal immenso porti
puoi
se vuoi
giocar confronti.

Dubbio 2

Far del cosmo gioco grave
o del moto universale
dell'abiura é il consenso
nel tuo verbo profanato
se dentro la tua anima
non vedi esterno senso.

Contrasto.

"Le dita degli dei puntaron Galilei
di leggi sue terrene
ne ebbe mille pene
s'é mistica é di scienza la tua perdizione
di dire pane al pane
senza alcun ragione
se poi all'indecenza
prevale l'evidenza
che Dio c'é
ma esiste anche la scienza
poi illuminato infine
ti accorgi che le cose
son piú che dichiarate
che il Tocco Eterno pose.

Divergenza.

Cosí anche il Cataro eretico
negando teologie romaniche
combatte il suolo urbano
di un Innocenzo Terzo
sin dentro il Vativano
per essere inquisito non certo da cristiano
eretico miscredente
ateo nella mente
dissolviti Cataro
finché l'arma ancora in resta
dissenti con Dio
"Vergentio in Senium"
misera anima spenta
senza fondamento
come legge opposta
dissacralo con credo
fanne di Lui un'orgia
perché se il Paradiso aspetta
Dio non t'aspetterá sulla porta.

Comunione.

Samsara ha preveduto
di un sempre mai finito
dov'anche il Paradiso
s'estende altre Dharma
vi troverai ancora
accanto a Dei Possenti
povere tribú indiane
uccise ed innocenti
in verdi praterie
di rosse in pace genti
per la cristian querelle
Maidu
Pieroa
Nurelle
tra popoli Navajos
Comanches
Wambajos.

Ricerca.

Il mistico spaziale
non scioglie immensi dubbi
di neve fredda al sole
intrinsechi connubbi
e se il cammin é lungo
di piú é la sua ricerca
com'anche il battito d'ali
di lá dalle galassie
seguito dal pensier tuo
fino a poter raggiungere.........
chi credi?!
Dio?!

Pensiero.

Di Lucrezio l'ambigramma
dedicato a chi non muore
osannato dall'Autore
per chi parla o chi non vuole
muto oltre altre parole
che si posson rigirare
destra manca
manca destra
fino in fondo e piú del mare
per amore dell'amare
non lasciarsi disperare
in un limbo senza odore
capovolgere e ruotare
e rifletter sul quel mare
i tuoi incubi assemblare
tra classici filosofi
dibattiti accademici
punto uomo/che vuoi che sia
tu non sei anomalia.

Pietá.

Bodhisattva il Dio inverso
comune eterno dell'universo
Lui non entra nel Nirvana
per la Sua pietá umana
indicandoti la strada
finché vita sará stata.

Perdita.

Quindi Adamo pagó la colpa
succoso pomo
divina polpa
si diresse verso il mito
c'indicó la meta al bivio
d'una strada d'un inizio
poi raggiunto il compimento
senza alcun riferimeto
falsi punti d'accompagnamento
poi nei secoli de'poeti
e del lor umil sorriso
pensan tutti al paradiso
s'é d'Abramo santo il seno
o Celeste Gerusalemme
oppur Pairi Daeza
o Giardino della Vita
rubando il rosso melo
picchiandoti sui piedi
la gioia fú finita.

Dubbio 3

Tentazione della prova
nel piú piccol uman pensiero
e tentando la tua anima
che quel Nulla non é vero
alla fine poi di vita
ricomincia il mistero
se quel Nulla fosse vero?
oh....miserevole condottiero
tu pregando che ci sia
fino l'ultimo tuo respiro
qual'cosa sempre nel cuore inciso
cosí chiamato Paradiso.

Fusione.

Se del cosmo leggi il testo
in simbiotico contesto
dominato da meccanica
e da spirito e di luce
scoprirai eterno clono
connaturalitá e scienza d'uomo
nella massa universale
nel suo brodo primordiale
prima ancor siffatta gente
computava la Sua mente
nel creare a pentagramma
stato sempre un anagramma
l'uomo puro
l'uomo vero
che non sia anomalia
di una questio incongruente
che si fonde nel presente
si confonde nell'assente
in che ció ch'é il senziente.

Dubbio 4

O d'eccelso e della mente
o soltanto impertinete?

Riflessione.

Poi leggiti nel cuore
e se sará dolore
asciugati il sudore
nascondi le tue leggi
tra casse strette e mutue
vedrai
se non ci sia
non sei anomalia.

Dubbio 5

O credere alla lettera
di Libri Sacri e Dei
Antichi Testamenti
o storie di plebei?

Analisi.

Infine ti confondi
in circoli viziosi
tra interazione mistica
creando la simbiosi
che tutto quanto sia
se pur con fantasia
di Dio é Profezia
e come nel Mandala
si estende oltre la mente
come il cerchio infinito
dell'uman errante.

Paradox.

Anche per il blasfemo
e delle sue parole
é scritto in libri antichi
vedremo il Signore
lassú ovunque
in ogni dove.

Interegrazione*.

Su tavole di marmo
o travertino egizio
Mosé Padre innocente
della decadenza umana
incise le licenze
se vuoi passar domani
vedere se ci sia
non ti lavar le mani
non essere eresia
e s'é nel tempo intriso
c'é sempre un Paradiso
com'anche colui che t'ama
t'aspetta nel Nirvana.

Speranza

Ricerca in considerazione
chi nella vita in terra
ha perso la ragione
lo spazio sempre aperto
per ogni opposizione
in ogni latitudine
e chi nello spirito
ha perso l'abitudine
e chi vecchio ormai
nel lutto suo frustrato
prega muto Dio
di essere accettato.

Morte.

Il Paradiso c'é
pudica parola
caduca
transuente
per colui che manca
per colui nostro parente
futuro eone
infinita gioia
Yoganada dice
-son quí sulla soglia-
con crisi d'ideologie
e crisi d'esistenza
muoiono sogni e genti
son figli di speranza.

Interazione.

Credi oggi anche agli Dei
e paura di morire
in un solco fú principio
sempre luce ritornare
se esistono gli Dei
non son tutti farisei
stringi in pugno tutti gli atomi
stringi sempre all'infinito
tocca il cuore dell'immenso
del viaggio non finito
sii sintomo silente
fuoco d'ombre
ambivalente
il Suo pollice sú inverso
cella dea dell'universo
tu se pensi non ci sia
non pensarlo anomalia.

Unicitá.

L'attesa é molto ansiosa
in questa dimensione
se l'oltremondana mente
confonde atomo e protone
immagini assai diverse
e menti spappolate
eppure a ben veder
di simil cellule realizzate.

Materialitá.

Nel calcolo aritmetico
di domino dominio
la forza della mente
puó essere incoerente
puó misurare mari
distanze piú assolute
salir salire ancora
piú sú di stelle mute
finché ti scoppia in viso
dopo il viaggio greve
non c'é stazione alcuna
non trovi il Paradiso.

Promessa.

Il Mistico Risorto
dal corpo piú che umano
promise alla sua morte
al genere cristiano
e chi sull'altra sponda
d'andare all'Atman
ch'é il posto prenotato
per tutti riservato.

De libris.

Il Dante fiorentino
l'aveva ben pensato
de'Medici il bisogno
il Papa ricavato
di gerarchia ecclesia
per conservar sorriso
dopo terren dolori
ci mise il Paradiso.

Oblio.

Puó vincer l'intelletto
tra sacro ed il profano
che nella vita dice
io strinsi la tua mano
com'essere scacchiera
qualcuno é vincitore
di uso la visiera
se a cambiar regina
subentra la chimera
passando a scacco matto
facendo ancor buon viso
se nella parte offesa
non vede il Paradiso
pensando non ci sia
nessuna analogia.

Matematica.

La vita s'é scacchiera
limitata e piatta
di mosse ben studiate
regine spodestate
e fanti sul sentiero
chi dice é tutto vero
condanna l'altro avverso
l'uomo dell'universo.

Vulnerabilitá.

Sarai Indhuista
insieme al Sufi Islamico
a fianco del Buddhista
seduti eterni Fana
anche da te chiamato
modello di Nirvana
o sincretismo sacro
d'idee tutte stolte
Potere o Dominio
occasioni mai colte
e guerre fratricidi
terrene mai risolte
nascosto attorno ruota
un Giuda Escariota.

Fragilitá.

Pienezza di tenzioni
tra varie tentazioni
pregando anche i prioni
facendo transizioni
liriche sublimi
da chi non ha visioni
é stato anche chiamato
Colui ch'é beato
Salam el Sheick
seppur abbandonato.

Spiritualitá.

L'assurdo pretenzioso
ch'é tutto fatto a caso
confonde idee e cose
veleno silenzioso
ch'é parte del Creato
la reinterpretazione
e riorganizzazione
di una creazione
conduce a percezione
non porta a perdizione
é forza della mente
vedendo le varianti
di piccoli neutrini
o grandi cambiamenti
mantiene la sua essenza
cambiando nei dettagli
sapendo che ci sia
per tutti l'armonia.

Mahabarata.

Ritma il Paradiso
con tutti i suoi attinenti
in metrica semitica
e un passo del Corano
di Bibbia presa in mano
per chi avrá temuto
giardini saran dati
di piante variegati
e fonti pure d'acqua
per i diseredati
e frutti d'ogni specie
non piú bollor di pece
ed altri due giardini
di verde cupo e cielo
ancora altre fonti
con acque fresche e vive
e frutti ancor e palme
coperti a melograni
vinti e vincitor
saran alzar le mani.

Fede.

Ottunde la mia mente
com'é a ragion umano
contrasti utilaristici
di un intelletto vano
divide anche il pensiero
chi crede non sia vero
se non oltre la vita
si trova il gran mistero
percorsi di metafora
per chi non crede al dopo
la Bibbia suol di d'uopo
di tutti sará luogo.

Estasi.

Col Valdo cercatore
guardando tutti i cieli
cercava a destra e manca
e non nei suoi pensieri
qual'cosa non dissimile
leggenda di buddhista
finita la via vana
sedette col Maestro
sedettero al Nirvana
salendo mille cieli
tra frutti e alti steli
e settimi scalini
mestando suoi pensieri
smaniosa bramosia
di porte aperte e grida
cerca cieco e ama
finché trovando Buddha
lucente e Gotama
la morte se ne andrá
cerca cieco e ama
non disperar speranza
finché nella tua stanza
la ninfa apparirá.

Hare Krishna hare hare.

-Infallibile é la luce
brilla sempre il sole
Immortale porgimi a te
odimi parole
Yogananda ti prega
uniscimi
prima che fugga l'amore
io cerco Shakyamuni
dio dei mortal comuni
la vita ormai m'é persa
l'anima é per lui
se vuole
daró anche la testa-

Non sai tu quel che dici
non sai tu quel che cerchi
lui non vuole corpi
non gioca d'espedienti
il Buddha shakyamuni
colui come tu lo chiami
quí non é mai vissuto
se non tra voi umani
torna tra mille anni
torna col cuor cosciente
avrete tutti il Nirvana
sin l'ultimo senziente-

Autoanalisi.

La nostalgia é forte
poter varcar le porte
la forza é la motrice
ascolta l'Io che dice
d'attraversar il tempo
dimenticar l'addove
amor chi crede in Lui
di fede senza prove
la dimensione grazia
del tempo e dello spazio
curva il reale come
di spaziotemporale
se del final martirio
com'anche tuo complesso
dal sacral suolo provi
scacciarti manifesto
colori eterni e suoni
il dopo universale
e quiete giusti e cloni
la dimensione acquista
ragion non ha d'essere
proprio perché l'assenza
dei limiti infiniti
non é un vuoto a perdere
non ha confini uniti.

Esaltazione.

Necessitare bisognando
valicare superando
é condizione strana
fondendosi alla divina
puoi chiamarlo come vuoi
Paradiso o Nirvana
che travasi nel cuore
nella realtá mondiale
per quel che concerne
la prospettiva umana
é mitica teorica
da tutti ben accetta
dell'immortalitá
come rinascita ci si prospetta
e l'immutabilitá
caduca inarrestabile
finché dell'uomo arresta
la sua fragilitá
raggiunge in progressione
lo stato analitico
offrendo sofferenze
di misera condizione
dell'animo primordiale
in contemplazione.

Simbiosi.

Ritrovarci a pié unito
nel beato eterno luogo
tra vichinghe navi Ushalla
pronte entrar nel Valhalla
tra gli Dei su troni sfatti
come antichi uman contratti
stessi Dei ora serventi
del passato noi obbedienti
ritrovar infin coscienti
che l'ascesa delle menti
copre tutti real tormenti
morti agl'inferi
poi redenti.

Paritá.

Ci saranno gli sciamani
popoli antichi ed indiani
chi per essi si lavó le mani
e chi per loro moltiplicó i pani.

Peccatori.

Ci sará Venere e Afrodite
Priapo in pace a fianco a Plato
che nel corpo chi nella mente
ha influito tutto il passato
anche Inanna fertil Signora
di Ereshkigal gelosia pura
per carpir i suoi segreti
di potenze morte e ceti
mise freno prole futura
abortendo la natura
poi saran tutti coloro
convertitisi al denaro
da Damasco e piú lontani
tra discepoli e stregoni
di cristiani nell'arena
molti rei tanti viziosi
nella mistica simbiosi.

Padri.

Abramo Isacco Padre Mosé
12 tribú d'Israel
Sciiti Islam e poi Sunniti
tutt'attorno a Dio riuniti
Taoismo Confucio o del Parsismo
e se pur giocar parole
figli tutti di un Dio Uguale
proprio come é scritto ora
il Paradiso non é diaspora
cui per tutti final stazione
di chi é stato e chi sará
nell'eterna contemplazione
di ricerca mai stata vana
e di chi non é utopia
creder comunque
non cercar prove
come il vino in quel di Ghana
-grazie Padre del Nirvana-.

Inferno.

Viaggia al guado Satana
con Lilith e Lucifero
con Azalel e Seth
Belial e Behemot
Pazuzu strizza l'occhio
A Moloch e Belfagor
tentato d'Asmodeo
dall'ori d'Astarot
per ultimo il secondo
volendo esser primo
Balzebú re delle mosche
un dí anche lui divino
in questa gerarchia
rispecchio d'anarchia
sembran contar i nomi
dov'anche in poesia
son solo dei demoni
viaggian con Caronte
portan le genti a rive
anime verso l'oltre
immagini pensieri
uggiose malinconie
con sacchi in barca van
son pieni di bugie
di chi smarrito ha
l'eterne giuste vie
al guado verso gl'inferi
del piú profondo monte
Ode a tutti gli Dei
tra il Paradiso e lí
faranno anche un ponte?

A pensarci sú....

Parlavo del cosmo eterno
della razza umana
e della microscopicha
galassia a noi lontana
di battaglie finite pari
o amori e storie impari
e del Mistico Divino
o del miracolo del vino
poi tutto si riduce
e disputa conduce
come Eros e Thatanos
barattando un dolce viso
a parlar di Paradiso.
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Caro Antonio, mi mancano le parole! E' sicuramente l'opera più complessa, almeno fra quelle che ricordo di aver letto qui, e di più alti intenti costruita con una forma quasi antica ma in raltà modernissima, ho visto che hai fatto qualche modifica, che hai aggiunto dei titoli che stanno benissimo e sono funzionali. E' un poema che va letto più volte, per scoprirne tutti i significati espliciti e reconditi, di primo impatto è veramente eccezionale. Farti i complimenti è il minimo, spero che anche gli altri leggano, capiscano e approvino... ma il tuo fine forse non è un consenso... popolare. Per il momento chiudo qui, ma sicuramente la leggerò di nuovo.
Ci sentiamo, e... bravo! Dr "Honoris Causa" Antonio LOgani!
Ciao
Axel

il 26/05/2002 alle 11:31

grazie, grazie veramente axel. i tuoi sinceri complimenti e giudizi, mi fanno sentire bene.....forse anche di piú. certo che inizialmente tutti partiamo per trovare consenso con noi stessi se poi il "messaggio" é recepito dalla massa, che ben venga l'acclamazione popolare; comunque non mi aspetto assolutamente allori, non ne sono all'altezza, mentre tu...... ben vengano critiche o "bravo" che sono lo stimolo per migliorare.........e in confidenza spero sempre di sentire i tuoi commenti.
grazie e ciao.

PS=ho concorso con la mia "Madre de desaparecido 1349" ad una piccola gara nella biblioteca nella cittadina dove vivo, sul tema Argentina e Plaza de Mayo, beh........ sono arrivato secondo. il primo premio lo ha vinto un argentino(....) con una piccola prosa intitolata appunto Plaza de Mayo. ne sono stato felicissimo in quanto
"tu conosci tutte le mie laure".
ciao ancora

il 28/05/2002 alle 17:00

....sich....ho dimenticato una E alle "laure."
qualcuno potrebbe pensare che ho molte donne di nome Laura.
ciao

il 28/05/2002 alle 17:03

questo poema, questo impressionante, maestoso ballo delle anime e dei secoli, mi lasciò sconcertato quando lo vidi per la prima volta...
dopo varie e lunghe riletture, posso dire che mi entusiasma sempre più, e soprattutto, ne ho colto lo scopo amplissimo...
un vero esempio, non c'è che dire, di come da metri semplici e "ingenui" si possa trarre della vera epica... che dire, m'intriga...
ed è una fonte d'ispirazione importante per il sottoscritto...
sinceri, sinceri complimenti

il 02/08/2002 alle 23:57

mi complimento con te per avermi fatto i complimenti(sich....) riguardo questa mia, qalamus,
é soltanto una riflessione per una speranza comune:il credere che dopo tutto l'andazzo della e nella nostra vita, dopo lo aver fatto tutto, lo aver cercato tutto, lo aver creduto in tutto, alla fine saremo tutti insieme a poter dire.... é valso a qual'cosa il nostro vivere.(?)
grazie veramente della tua attenzione.
scrivere, e tu lo saprai molto meglio di me, non significa buttarsi nel commerciale soltanto per trovare consensi. un commento come il tuo e di un altro paio di "poeti"equivale all'aggiungere al mio conto corrente, che é appena di centomilalire, cinquantamilamiliardidilire, quindi qual'cosa che va oltre cifre standard. un pensiero non ha assolutamente prezzo;non si puó comprare.
ciao amico.
Antonio.
PS=grazie dell'aggettivo "ingenui", da senso alla mia sinceritá e vena poetica.

il 05/08/2002 alle 22:59