Separo gli ultimi pensieri
Da un nuovo giorno.
Quell’istante prima di cominciare
Attraversare la nube in un
Qualsiasi cielo,
ascoltare canti di grida
che non mi appartengono.
E che dire della gioia
Di altri versi,
che non fanno rima con i miei.
Servirsi di accolte, numerarle
E lasciarle cadere così come
Vuole l’azoto, senza seguire
Tragitti, equilibri e vie.
Si legge in una stella
Che le parole sono
Suoni di primitivo istinto,
sul bianco sembra
atarassia di qualche momento
senza ricordo, senza gioco e
senza più voce.