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Pubblicata il 19/12/2006
Ti distinguo dalle sere lunghe di
Ripide discese, accorati tonfi,
improvvise veglie.
Ti distinguo dal calpestio morente dei fogli che
Non curo più.
E’ un momento.
Un momento dacché gli argini sfiancati
riveriscono la temperie,
l’onde dilagando intorno.
Un momento che le nubi esaurite le distanze
talmente prossime si fanno
che pare cingano da dentro.
E’ qui che regno.
E’ la confessione che io solo odo.
L’aspro coniugare d’ogni verbo.
L’incertezza dell’approdo.
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Sarà uno di quei momenti in cui ci si rifugia nella malinconia, si è attraversati dall'onda dei dubbi e la nebbia toglie allo sguardo l'orizzonte.
Presto i fogli bianchi saranno lucidi di nuovo inchiostro e continuerai ad annotarvi ogni sentimento, con animo aperto alla speranza.
Un abbraccio di grande stima, mati.

il 19/12/2006 alle 15:21

per ora non è un gran periodo..e non c'entra il passato nella misura che dalla mia vita se ne potrebbe scaturire..stavolta sono io stesso che devo rafforzarmi dentro..non posso sperare che certe cose cambino, se io stesso per primo agisco mollemente...grazie sempre per la vicinanza, un bacio..

il 19/12/2006 alle 23:24