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Pubblicata il 17/12/2006
Dall’abisso di un cuscino tormentato
una figura d’uomo senza voce
urla il diritto alla pietà nel suo dolore

Non è forse anche nostro quel diritto?
negato, vilipeso, manipolato
ci inchioda al ferro atroce del tormento
per non spostare il velo, per non mettere a nudo
la fede che non vede, che non sente, che non crede

Che impone e che dispone
si tratti di persone o di concetti
costringe all’obbedienza
o porta a ribellarsi non certo a un dio
ma a qualcuno che si è fatto
di lui da solo portavoce
massacrando chi non ha più voce.

Ora stracciatevi le vesti
sacerdoti del destino
sbracati compattatevi
sotto le insegne del diritto della vita
a non avere vita, a non avere che pianto

Forse è proprio di questo che c’è necessità
di una pena e di una colpa da espiare
per non lasciare all’uomo strade libere
per indicargli sempre la sola direzione
che sia comoda a voi, signori della stola

e faccia ancora a pezzi l’uomo e la sua storia.
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Complimenti, inoltre questa strofa traduce bene il mio pensiero e quello di molti altri:
"..Che impone e che dispone
si tratti di persone o di concetti
costringe all’obbedienza
o porta a ribellarsi non certo a un dio
ma a qualcuno che si è fatto
di lui da solo portavoce
massacrando chi non ha più voce."
Voto: 5


il 18/12/2006 alle 18:08