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Pubblicata il 16/12/2006
Sfioro le unghie porpore
tra i miei capelli arruffati
e con vago gemito sussurro:
“sei convinta d’esser già donna?”.
Poi mastico risposte
come calpestando pensieri di una volta.
Non è facile sentir il tempo
strappare inesorabilmente
euforici momenti,
ma non è neanche degno di vergogna
creder di poter possedere tali attimi
per tutta l’esistenza.
E in quel preciso istante
tutto dinanzi a me
diviene uno specchio consunto e arrugginito.
Penso che mai, riuscirò
ad estrapolar l’esperienza
dagli errori di un passato
per schivarne di novelli
ma, al contempo
detengo la convinzione
che perverrò a conservare
la mia innata indole di vivere ogni cosa
come fosse primordiale
anche se ciò
mi procurerà l'eterna affrancatura
d'irragionevole fanciulla.
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è la prima volta che ti leggo ma da ciò che scrivi ci somigliamo molto!!!
ti abbraccio e ti auguro un Felice Natale veronica

il 17/12/2006 alle 01:10

Voglia di percorrere le strade delle sorprese anche quando l'esperienza ha lasciato le sue tracce.
Ciao, mati.

il 17/12/2006 alle 22:33

Meravigliosa analisi di una donna che permette a se stessa di emozionarsi nonostante le delusioni...mi ha colpita il fatto che sei riuscita a descrivere un personaggio con coraggio e lealta' e con molta profondita'.


Un bacio, Fiorediloto.

il 18/12/2006 alle 21:19