PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/11/2006
Disappetente di vita per indigesti anni
da tempo non mi affratello
che con fedeli vaneggiamenti,
di ideali donne e amori illuso
a vanvera ciancio e ne sconto inganno,
luce e tenebra più non mi riguardano;
assaggio di tripudi non corteggio
per i mali dell’animo; a rimedi non credo.
Perduti volti e cuori amici, ricordi
talvolta passeggia la memoria
per poi addurli a tenermi compagnia.
Pressurizzati nella mente
bollono devitalizzano e svaniscono
fasci di pensieri dal giorno rastrellati;
sprovvisto di attributi, non visto vivo.
E pensare che una volta scoppiettavo di vita
e su una pila di illusioni sfioravo il cielo!
Pregno di pestilenze surgelanti
in un recinto di solitudine
tristezze svago o intreccio
e ivi mai vi transita anima viva.
Quando pur rimosse fossero le transenne
del mio chiuso cosa mai potrei rispondere
al passante che chiedesse
i connotati del mio esistere,
chi mi riconoscerebbe vivente?
Deformato da inferti silenzi
quale stampo potrebbe contenermi
ridarmi forma: tanto sfigurato
come potrei somigliare a un uomo!
Al meglio, mi figurerei
come una goccia d’olio combusto
sospesa su uno specchio d’acqua pura
che sasso o piombo aspira divenire
per non insultare un raggio di sole
e offenderne luce e tepore.
Sconfessando cattedratici opinionisti
che di eternità si sostentano
senza contravviso penso che non si duri
che lo spazio di un frangente:
il buio il vuoto e il niente
terrifichi sigilli verranno apposti
sulla porta chiusa del destino
e non vi è sortilegio o rispolverata teologia
che un giorno giunga a rimuoverli.
Per quanto abile e onnipotente
pur se riprodurmi volesse un Creatore
come poi ripetermi potrebbe!


  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

"Perduti volti e cuori amici, ricordi
talvolta passeggia la memoria"
UNa poesia classicheggiante!
Dove si evince la trasformazione
del cambiamento esteriore prima :
"E pensare che una volta scoppiettavo di vita
e su una pila di illusioni sfioravo il cielo!"
Ora.invece!....
Deformato da inferti silenzi
quale stampo potrebbe contenermi
ridarmi forma: tanto sfigurato
come potrei somigliare a un uomo!"
Caro amico Michele, qualsiasi cosa tu abbia, sperimentato sulla tua pelle, non deve essere poi,la consegunza del tuo sentiere negativo. Il passato non deve condizionare il presente! Cordialmente Saluto. Dora

il 10/11/2006 alle 13:11

La vita la si può vivere in superficie o indossato uno scafandro immergersi nella sua profondità, si può passare sprotetti tra intrighi di spine e non riportare graffi: la scorza e la tonica possono proteggere ma la sensibilità ha le sue sonde invisibili e ogni rivelamento ci rimodula. Beati i leggeri!

il 10/11/2006 alle 15:25

piaciuto l'autoritratto, sembra di uno che la vita ha lavorato bene ai fianchi
notte
llanto

il 11/11/2006 alle 04:06