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Pubblicata il 09/11/2006
Mi scuoto col Nessun dorma
e allora seguo l'orma
lasciata dalla tua forma,
ma lo fa anche una torma
di gente, come una tarma
che per chissà qual karma
prende e divora Parma
o usa ogni possibile arma
per distruggere ogni Erma,
come nella Grecia Era,
che in quell'era... era
abituata a sfogare l'ira,
né le bastava che sull'ara
s'immolasse alcuna bara,
gelida, come la bora,
gelida, come sei ora,
ma più fluente della Dora:
per questo c'è chi t'adora
e ostinatamente t'adorna,
col tuo viaggio alla Mastorna,
le tue chiacchiere sulle corna,
ogni conto che non torna
al di là di qualsiasi urna,
una vita sovente diurna
ma ancor più spesso notturna,
la speranza nella quaterna,
infin la tombola: altro che Berna!
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