DI FRONTE A TE DONNA
Un casto pensiero di fronte a Te donna
non son più capace di porlo indolore;
un fremito sento se m’appari in sorriso,
idoneo non sono a trattenere il sospiro.
Assai lieve sentivo nel tempo passato
la voglia di stare in tuo tenero abbraccio:
il divino pensiero raffrenava la brama,
in ascetico modo ti tenevo a distanza.
Ma ora in disparte dai devoti pensieri,
non più al riparo dell’ascesi celeste,
d’istinto son tratto a guardare Te donna,
d’impulso mi volgo per cogliere assenso.
Però non riesco a tentarti normale,
non sono capace di pormi per primo:
anch’io sospiro il gesto di Eva,
ma le Eve attuali son solo ai bordi di strada?
Quante sociali convenzioni si danno all’amore,
lo tengono stretto a due cuori soltanto:
si ripaga in cultura ciò che era d’istinto.
Di fronte a Te donna di me stesso son schiavo!
F. GHEZA