Arrivato quel libertino
dell’endecasillabo sciolto,
il mio mestiere l’han dichiarato morto.
D’accordo, lui è più fascinoso e conturbante
di me, ripetitiva e claudicante,
eppure amici miei vi stupireste
di quanti celebri poeti fui l’esimia amante!
Giacomo e Gabriele
Pascoli e l’elite francese
Byron e il poeta di Zante.
Ma l’irripetibile amore
Di oggi come di ieri
Agl’altri non dispiaccia,
È uno solo: Dante Alighieri.
Il suo fascino conquistatore,
la sua mano diligente che mi carpiva
il segreto dell’anima e allontanava dal viso
ogni torpore;
con lui come viaggiavo spedita,
dall’Inferno al Paradiso!
Vedeste poi quanti chiedevano di me
al mondo anche solo per
un momento;
Quando il cielo e le stelle
Esigevano le parole più belle,
l’alba senza di me non poteva iniziare,
chi era innamorato non sapeva
più come aspettare!
La natura mi raccomandava che raccogliessi
ogni suo fiore,
talvolta qualcuno mi chiamava
perché rendessi meno amaro,
il suo dolore .
Mi riempivano di attenzioni , di omaggi
dicevano d’adorare la mia letizia..
…finché come un fulmine non arrivò
puntuale la notizia;
ero andata in pensione, tramontata
e dietro mi trascinai l’Assonanza,
amica ben disposta quando
di lavoro c’era troppa abbondanza.
Pagherei con tutto quello che guadagno
ogni mese,
per sentire di nuovo le menti accese
di quella luce colorita che mi proponevo
di emanare.
Chissà come la gente m’accoglierebbe
adesso in vesti ufficiali, dopo tanti e sofferti anni;
se mi guarderebbe rispettosa
o annoiata.
Per ora mi basti il pensiero che
un tempo fui una celebrità
Che tra lunghi sospiri
venivo baciata;
ché farebbe troppo male
specchiarsi nella verità,
entro la solitudine e la canizie
d’ una vecchia
signora dimenticata.