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Pubblicata il 02/11/2006
In gabbia tremo.
In gabbia amo.
In gabbia temo.
In gabbia aspetto.

Ho il fuoco che mi consuma,
ho l’attesa di mille uomini
che mi strazia,
ho l’ardore di vergini
non più tali,
consumata…
come una vecchia meretrice
passeggio nei vicoli astratti
di un sole spento,
pochi passi
e l’inquietudine m’assale…
in gabbia ancora senza amare.
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è una forma di angoscia passeggera, di quelle che si raccolgono in genere dopo aver goduto di un periodo soddisfacente...il paragone con la meretrice colpisce per l'immagine "di parziale abbandono", e di ingannevole tranquillità...un saluto francesco..

il 02/11/2006 alle 20:15

"molto professionale" ahah Gracias!

il 03/11/2006 alle 14:00