Profila il suono si scioglie
ragione il vento tramontana
scordato fischio raffreddato.
Si stende visita contro i vetri
che sbattono con le persiane
sulla schiena ricurva
e adunghiata del muro posseduto
alla spruzzata di pioggia.
Di rotolare meticoloso la papelita
il vecchio avvolge grani di tabacco
per la sporgenza umida di labbra.
I marciapiedi danno cornice
alla strada l’uno all’altro
e silenzio elegante a una vetrina.
Al tatto passaggi nascosti riconsiderati
che pesano dagli occhi lacrime
ed entrano qui indaffarati sudori.
Alcune righe soglia
che sembrano il destino.
A sopportarlo mi accoglie.
Abituato.