Penso che ognuno può trovare la certezza delle cose in se stesso : il "se stesso" va comunque esplicato in qualche maniera, perchè è da questo che nasce il pensiero e da questo la dialettica, nell'estrinsecarlo cerchi il modo migliore per poter far contento anzitutto te stesso e dissetare quell'intimo bisogno di scrivere; quest'ultimo è estrisecazione dei dissidi dell'anima, del pensiero, della vita umana intesa nel singolo.
La divina certezza è tale proprio perchè divina, l'umana pretesa è umana ed in quanto tale diviene pretestuosa quando qualche altro la voglia tenere in considerazione: se ti esprimi e giudichi e stimi la differenza fra umano e divino tu stesso hai una grande pretesa, il volerne affermare la differenza; io , tu ed altri mille possiamo esprimere solo opinioni che in quanto tali rimangono opinabili.
ora per quanto veritiero può essere il tuo poetare non è comunque contestabile perchè "POESIA"; così le poesie di altri mille.
E se concordi sul significato di "POESIA" quale liberazione dei dissidi dell'anima, impeto ispiratorio che allevia le ferite, sono d'accordo con te, non è certezza divina ..è solo un umana pretesa; ma la mia, la tua , è quella di altri mille sono sole poesie e in quanto tali degni di originalità e nel contenuto e nella forma e nella lingua.
Voto 5!
Ciao