PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/10/2006
Era il tempo delle more,
con noi camminava sul sentiero
del settembre,
amaro come la dolcezza della vita.

Una gran festa di passi
in nubi di latte,basse ed appiccicose
ci cadeva addosso inzuppandoci
d'amore i capelli
accesi di rosso sul casello abbandonato
della vecchia ferrovia .

E il pergolato
era di torchi marci,dove distratta
pendeva l'uva appesa a zampe in giù
-pipistrello addormentato-.

I sospiri del vento
s'intrecciavano come docili giunchi
all'onda soffice e bionda
dei tuoi capelli.

Il tempo cadde un giorno sulle scale
deformate dei castelli,dove alzammo
lo sguardi infinito della nostra giovinezza
quieta.

...nei cespi arruffati delle more
son rimasti ritti solo i sogni
e uno stropicciato sanguinare ossuto
di lacrime.
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Poesia malinconica che esprime la bellezza di una giovinezza semplice e quieta.Una tiepida sensazione di tristezza mi lascia immaginare tutto cio' che hai mirabilmente descritto...chiusa meravigliosa.

Fiorediloto.

il 03/10/2006 alle 19:21

Mi piace perchè sapiente della umana semplicità.
Bellissima Poesia.

Un caro saluto Lady,MauMusiC

il 03/10/2006 alle 19:24

mescolanza di immagini e sensazioni che generano pathos, e avvallamenti di ricordi..tutto con vivace maestria...salutoni fra

il 03/10/2006 alle 20:56

Quel rosso delle more scorre limpido nel tempo della giovinezza, poi si fa lacrima, colore del dolore.
Triste, ma dolce per i rimandi all'età felice.
Abbraccione, mati.

il 03/10/2006 alle 21:52

grazie sei davvero gentile
un grande abbraccio di luna

il 04/10/2006 alle 16:21

un simile elogio fatto da te mi onora
Grazie Mau

il 04/10/2006 alle 16:24

ti rileggo con piacere nel mio angolino, Fra,con i tuoi sapienti e graditi commenti
:-))

il 04/10/2006 alle 16:27

triste perchè quel mondo è finito tragicamente ,ma la sua bellezza è luce sempre

grazie Mati

il 04/10/2006 alle 16:31

smaccketaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

il 04/10/2006 alle 16:49

James Dean cadde dalle nuvole sotto lo sguardo della luna.
Sdrammatizzo come sempre quando le lacrime chiudono pagine lontane e ingiallite.
Un grande ciaoooo
Cesarorso

il 04/10/2006 alle 20:01

E' UNA POESIA MOLTO BELLA, MA MALINCONICA. I VERSI SCORRONO COME FIUMANA INTENSA DI NOSTALGIA E TUTTO SI FA ERRANTE POESIA NEL SENTIERO DEL TEMPO DA TE VISSUTO, DA TE RACCONTATO. UN SALUTONE A TE ALLA MIA NIN DA GIùGIù CHE TI VUOLE TANTO BENE.

il 04/10/2006 alle 20:01

...non c'è passaggio, immagini, emozioni che non sia rimarchevole. la poesia è piena di vita, di spazi, di colori, e odori, e suoni, e paesaggi, e visioni di giovinezza che scorrono quiete e serene nonostante il rammarico di un momento.
Bella lirica, cara amica, e con un affettuoso abbraccio ti saluto franco

il 04/10/2006 alle 21:16

povero James se mi avesse mandato un sms lo sarei andata a raccogliere a volo
hehehehe
pensi di no?

il 05/10/2006 alle 11:27

il dolce cuore di Giùgiù sa sempre capire quando c'è verità nel sentimento...
scusa in questi giorni sto poco sul sito ed è lntissimo,non ho potuto commentare tutte le tue poesie, ma le ho tutte lette e,come sempre parlano della tua luce di dolcezza
un grande ed affettuoso abbraccio
:-))

il 05/10/2006 alle 11:30

quante bellissime definizioni hai accumulato per questo mio sentire!!
ne sono incantata Franco, ma non hai postato la poesia dei gufi? la stavo aspettando
:-))

il 05/10/2006 alle 11:33