Dal parapetto inerme seduto
umido vitreo vapore offuscato
nel volto segnato disfatto e cupo
ferito attaccato da un muro crollato.
Naviga l’acqua increspata discende
sfiorandomi vile il bacio di Giuda
gelido freddo m’avvolge accende
dura realtà appare si specchia cruda.
Tonfi pulsanti schegge di cuore
macchiando di rosso nascosto percorso
d’altrui fiducia svanisce e muore
riempie d’amaro con fiele il sorso.
Dal parapetto carpisco seduto
refolo vero sincero ritorno
distendo lontano con sguardo scruto
non più di spalle girarsi d’amico
rinascere insieme di sole il giorno.