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Pubblicata il 28/09/2006
Non aveva avuto il bene di vederlo.
Non lo aveva potuto abbracciare né toccare.
Partorito con dolore
nel rispetto di una legge di natura
inesorabile e universale.
Il taglio del cordone ombelicale
li aveva separati per sempre.
Non aveva annusato l’odore della sua pelle
così non avrebbe potuto riconoscerlo
a occhi chiusi, come ogni mamma
in mezzo a mille.
Aveva cessato di essere suo.
Non era facile riprendere a vivere.
I giorni sommati alle notti
Facevano settimane,
stagioni, anni.
Inverni nevosi
Trascoloravano in bianche evanescenze.
Le campagne vivevano
brevi frammenti di tenero verde
prima di ingiallire precocemente
nell’arsura di estati senza fine.
Non si meravigliava
di percepire se stessa e gli altri
come docili marionette
alle quali non è dato
di manovrare i fili,
ben saldati, tra le dita
di quel gran burattinaio
che è il destino.
Come se il fosco acquerello
della loro dolorosa vita in comune
si fosse sbiadito fino a dissolversi del tutto.



FI 04.07.2006 da un articolo di cronaca
su di un incidente d’auto accaduto mentre
trasportavano la puerpera in ospedale
per partorire

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Hai pinto desolazione e rabbia con parole docili, con immagini vibranti..che emozionano particolarmente..ciao fra

il 28/09/2006 alle 23:08

Hai reso la disperazione e il dolore con toni di profonda emozione, toccando il cuore con mano vibrante.
Un caro pensiero, mati.

il 28/09/2006 alle 23:24

grazie francesco. l'inconsolabile disperazione di una mamma che non ha conosciuto il figlio tocca sempre tutti. ciao franco

il 29/09/2006 alle 11:34

purtroppo questa mamma non ha gioito la nascita del suo bimbo, morta un attimo prima della disperazione che ne sarebbe seguita. ciao mati mi dispiace di aver scritto cose così strazianti. ciao franco

il 29/09/2006 alle 11:39

grazie salice dell'accorato commento, mi dispiace di aver scritto cose così strazianti, un pensiero e un caro saluto franco

il 29/09/2006 alle 11:44

forse, nel loro mondo di nebbie,sarà entrato il sole,e cammineranno insieme in un sentiero dove ciò che à umano non è più dolore, ed è lontano.
Dolcissimo poeta,solo la Fede in certi momenti indica vie di speranza!
encantada!

il 02/10/2006 alle 10:01

Era forse già tutto scritto,il beffardo destino, ha distrutto un sogno nella dissolvenza di un tragico 04/Luglio.2006.
Caro Franco,sei sempre un grande.Ti abbraccio con affetto Dora

il 02/10/2006 alle 20:54