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Pubblicata il 22/09/2006
Faticosamente, ma lievemente si sale ...gli scalini di ferro intrappolati nella roccia sembrano gettarmi direttamente fra le braccia degli angeli.D'improvviso s'arriva alle trincee,nel cuore freddo della montagna.La guerra è quella mondiale del 15-18,e l'odore della morte mi raggiunge ovunque,per quelle vie arse di antichi volti ormai dimenticati

Li ho sentiti nel ghiaccio
pressati,bara trasparente
di cristallo pura e intonsa
dove conservano intatto
il colore dei loro occhi
sbarrati.

I cunicoli,budello senza pace, s'addentrano in labirinti oscuri e l'aria comincia a mancare. La luce fioca della pila riverbera ombre vacillanti.Ho paura di perdere la cognizione del tempo e delle distanze.Ogni tanto una zaffata d'aria gelida entra da squarci di luce aperti nella roccia e la superba visione delle cime e l'orrido degli strapiombi coglie impreparati ,blocca lo scorrere del sangue.

Ta-pum...
la voce del cannone ,tuona
Ta-pum...
bianchi gli alpini nella
neve bianca -già fantasmi-
cadono come fiori
a grappoli violacei
guarniscono i sentieri
di sangue.

Ascolto occhi penetranti nel buio.Vedo fiamme.Mi sento sulle braccia e sulle gambe l'assurdo della guerra .( di tutte le guerre)Da una cima all'altra,da una bandiera all'altra,giovani vite in incomprensibile obbligo cruento scontano errori imposti.

Nelle spire scheggiate
del vento, passeggiano
voci, stinte nel loro sudario
eterno.
Ta-pum...

....e i pescatori sognano le capriole d'oro dei delfini nell'azzurro...i campi ondeggianti di messi e il ventre gravido della terra inseminata, i contadini...canti e risa sui prati in curva a valle ,i montanari,ad ammucchiare il fieno nelle gerle..Volti oscurati in invisibile preghiera, si uniscono sul filo delle lacrime.

Che le tue mani di rovo,
o Dio,quelle tue mani
senza forma e destino,
possano farli tornare
nei lughi dove ha sognato
i loro giovani cuori.
Nel tempo senza tempo
e senza suono, della tua
infinita luce.O Dio.


Mi sono sentita le spalle dure e pesanti nella discesa a valle ,ed i bei cori di montagna intonati allegramente dai miei compagni,per me avevano solo un eco...
Ta-pum...ta -pum...


Rifugio al ghiacciaio di punta Penia,Marmolada,agosto 2006
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...e giunge il mesto canto di montagna a significare il dolore.
Hai sentito nel cuore le fitte di angoscia di quanti in quel luogo impervio hanno fatto estremo sacrificio della loro vita, e lo manifesti con accorata voce di preghiera.
Il tuo viaggio diventa metafora della condivisione del dolore umano, anche di quello vissuto tra vette che quasi rasentano il cielo.
Grazie, sono commossa, mati.

il 22/09/2006 alle 17:05

qui è d'obbligo essere seri
e non ti nascondo che un brivido e il gelo di quei cunicoli mi son penetrati dentro e quei suoni di morte ho ascoltato in un ta.-.pum... ta.-.pum...
desolatamente assassino di vittime innocenti
per soddisfare la madre delle ingordige umane
LA GUERRA per la quale nessuna nostalgia ..nessuno
dovrebbe mai sentire..eppure!

il 23/09/2006 alle 01:26

una forte e delicata metafora sulla vita,la scalata, il salire,la guerra, gli orrori,e più si sale e più si respira con difficoltà,il richiamo alle guerre, atutte le guerre,che possono essere fisiche e metafisiche,dell'anima e del corpo.Un magnifico intercalare tra prosa e poesia,quasi come se ,al culmine del tuo pensiero traboccasse come spuma marina la rima ad invaderlo tutto
si.

il 23/09/2006 alle 17:27

"utto sarebbe materno principio di creazione,
se l'uomo fosse coraggio di se stesso e non perduto medico ferito dalla sua ottusa recitata storia." ebbi modo di scrivere quando visitai le trincee del Pordoi e del Falsarego ed anche quelle dei fratelli-nemici sulle alpi austriache.
Accorata preghiera la tua, che faccio mia, Lù.
grazie cuore di poeta sensibile. un abbraccio e un caro saluto franco

il 25/09/2006 alle 09:52

mi hai commossa tu, Mati, grazie ,un dolcissimo abbraccio
:-))

il 25/09/2006 alle 11:20

bellissime e sante parole, grazie Roberto!

il 25/09/2006 alle 11:24

lo so grazie, carissima...grazie del bellissimo commento e della tua lieve presenza!
un grande abbraccio di Luna,amica mia poetica

il 25/09/2006 alle 11:26

wooowwww è più bello il tuo commento della mia poesia
olè

il 25/09/2006 alle 11:27

intense e bellissime le tue parole Franco, una metitazione che si estende nell'animo...grazie,di esserci e di leggermi e di commentarmi! un grandissimo abbraccio!

il 25/09/2006 alle 11:32

quello che si sente nei tuoi versi, è il patimento delle anime morte ingiustamente.

le loro sono urla strazianti, che straziano il cuore di chi presta loro orecchio.


la tua poesia rinascimentale, odora di mirra e aloe. e tu con i tuoi canti hai reso loro una grande giustizia. hai cioè richiamato alla memoria l'11 settembre di quel tempo.


che D-o ci aiuti!


shelà.


mau

il 25/09/2006 alle 16:31

si, hai detto l'unica verità che può andare oltre lo strazio della guerra
chiedere l'aiuto a chi tutto può

un grande sorriso
Lunetta

il 25/09/2006 alle 17:54