Selvagge vie dorate
d’arcane evasioni,
di lastrico il percorso
sconnesso e tortuoso.
Da genti sconosciute
risuona di rimando,
d’ipocrite promesse
rigagnoli di sangue.
Tra il giorno e la notte
rosati volan pensieri,
dal chiaro allo scuro
grigiastri d’animi colpire.
Girando alla salvezza
lo sguardo aggrapparsi,
a piene mani tese
su spalla il capo appoggiar.
D’amico è il tesoro
non di collane e perle,
d’altrui regal forziere
aperto cuore il suo donar.