PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/05/2002
Ingialliti
i pochi fili d'erba
che il vento spazza
in disordinate danze
fra pietre
e cumuli di neve

e il vento
porta suoni di mondi immaginari
mentre corre indifferente
sopra ghiacci e anfratti
da secoli in attesa

e lassù
cime bianche
afferrano le nuvole
che temerarie
fanno barriera al cielo.
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Lo stesso pensiero ci pervade, Pipos, la stessa voglia di evadere un pò, di perdersi in luoghi inaccessibili e misteriosi.
E staccare un pò dal presente.

Airon

il 21/05/2002 alle 14:26

Espressione dolcissima di queste cime, così affascinanti ma pericolose. Ciaaaaooooo....

il 21/05/2002 alle 22:08

La maestosità della montagna e la sua sacralità come simbolo. Ben scritta e di immediato impatto. Complimenti.
Massimo

il 22/05/2002 alle 11:29

E' nel pericolo che senti la maestosità degli alti picchi, e il desiderio di violarli.
E quando guardo riprese dei monti Tibetani .....

Airon

il 22/05/2002 alle 13:16

Da sempre mi affascina, Massimo, ed ho la fortuna di poterci andare in mezzora.
La mia prima poesia pubblicata fu "Sera", scritta d'estate in un camping al piedi di un monte.

Sera

Cime maestose si ergono potenti
nell'ultima luce della sera,
giganti immortali, senza emozioni
sorvegliano il mondo, senza età
ne controllano il suo lento fluire.

Le guardo affascinato,
appoggiato al tronco di un pino,
chiudo gli occhi e mi sento felice.

il 22/05/2002 alle 13:20