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Pubblicata il 19/09/2006
Tardo cedendo il dì all’odiata luna
fisa nel ciel biancastra e solitaria
l’ultimo stral vermiglio mesto abbruna
ed avida ogni forma ingolla l’aria;

spinge la vecchia il refe nella cruna
amando la sua terra originaria
a cui la sola morte l’accomuna
e la sua etade quasi centenaria.

A le pietre ella pensa deturpate
dai rudi roghi e dallo scorso tempo
a quelle salme ormai dimenticate

sole dormienti nello scarno campo
né mai più da tant’anni confortate
e che lei sola piange nottetempo.

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Nota
Sogna è un paese abbandonato tanti anni fa e successivamente restaurato (ad eccezione del piccolo cimitero) e nelle cui case abitano esclusivamente in estate i turisti.
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Sonetto perfetto nella forma e nel suo sapore d'altri tempi. Molto adatto all'argomento trattato, per altro in modo magistrale.
Complimenti

Flor

il 19/09/2006 alle 17:09