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Pubblicata il 03/09/2006



dirada il fumo
tra i detriti
mi muovo piano
con una fitta
al fianco
l'Inferno ha vomitato
le sue fiamme
e del mio mondo ormai
solo residui al vento

mi tocco il capo
e rossa è la mia mano
guardo macerie
e tutto quel che resta
di ciò che ho
costruito invano
e sotto vi è rimasto
tutto quel che ho amato
tutti quei sogni
che ho solo sfiorato

non piango, no
nemmeno di dolore
e dopo la bomba
...che cosa
sopravvive ?

guardo la mia mano
dove una scheggia preme
e non fa male
nel cielo il sole
guarda indifferente
gli dico " vedi ?
io sono niente
come le vite
sepolte dai detriti
senza una ragione"

urlo lassù
la furia cieca
di un gridare vano
"io sono nulla

nulla
e nessuno. "




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Bella e amara questa poesia!
Cosa resta della vita?...
Bravo Airon, mi piace.*****
Ciao, alcide

il 03/09/2006 alle 18:26

poesia dal valorepersonale ed universale nella sua simbolicità..tratti temi conosciuti senza banalità e stpido sentimentalismo..

il 03/09/2006 alle 19:23

...è amara realtà che vediamo ogni giorno
dove la vita ( degli altri ) resta solo una formalità

il 03/09/2006 alle 22:34

...solo qualche anno fa, in Serbia cadevano le bombe e vidi una sera la casa di un contadino distrutta da una bomba che aveva annientato la sua famiglia, mentre lui si era salvato perchè era nei campi.
Urlava al cielo e forse si chieva il perchè.
Non cambiava lui il corso della storia, ma chi aveva sganciato la bomba aveva cambiato la sua storia

Grazie

il 03/09/2006 alle 22:41

Un messaggio forte e significativo il tuo.
Ciao, mati.

il 03/09/2006 alle 23:14

...forse ho solo fatto mio l'urlo di quel contadino
grazie Mati

il 03/09/2006 alle 23:42

Commento raramente i tuoi scritti e o scritto già della tua solitudine ma..vedo che sei capace di scrivere con il vero Amore Quello Universale un grido,il tuo, che tutti dovrebbero ascoltare.

<un abbraccio,Mau

il 04/09/2006 alle 08:42

una delle cose più terribili della guerra è l'ingiustizia che la governa

il 04/09/2006 alle 12:27