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Pubblicata il 01/09/2006
AVE MARIA
Al saluto dell’Angelo si compie il mistero,
dai profani e dagli atei giunge il timore,
il popolo di Davide esulta sincero,
non è per un profeta il trono dei re.

L’inchino è dovuto dinanzi alla creatura,
i malvagi e i peccatori hanno i giorni contati,
l’innocenza e lo stupore, diradano la paura
di quelle vesti di corpi straziati.

E’ giunta la luce nel mondo,
i troni dei potenti tremano all’annuncio,
i cuori sono chiusi, lasciando spazio all’immondo,
la devozione totale a quel “non rinuncio”.

L’arida voce di un popolo in attesa,
ha trovato udienza davanti l’Eccelso,
quanta speranza nei cuori vien resa,
in quel tormento sempre acceso.

Un segno distingue il cammino di Colui che agita i cuori,
un uomo varcherà le porte del tempio,
col sangue innocente intinge lo stipite dei liberi dissapori,
scacciando l’opera arcana dell’empio.

Edificare un regno al cospetto dell’uomo,
un re supremo lascia il suo potere,
ardua impresa per un Dio buono,
le candide vesti ripone nell’atto del risorgere.

Sia fatta di me, l’ancella di Dio,
nel villaggio sperduto hai trovato la stella,
messaggero, ritorna da Colui che aspetta il mio gaudio,
So oramai del mio destino, a Gerusalemme l’asino mi porterà in sella.
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Annunciazione, natività...fino alla resurrezione e al tuo viaggio...una preghiera autentica, una fede cristiana pura e viva dentro te...mi fa piacere ogni tanto leggere di poesie di questo genere, che sono a testimonianza delle radici della nostra civiltà occidentale, con la quale non scambierei nulla al mondo, se non solo il paradiso...
ciao - wolfgang

il 01/09/2006 alle 21:50