Trovo curioso che, nella tua bella poesia, parli di felicità e in definitiva la riconduci alla ragione. Riprendi così un nesso antico fra queste due, dove il nesso era: non si dà una senza l'altra.
Quel poco, quindi, è tanto se basta a essere felici...Ciao
Si,d'altra parte ricordo che alcuni momenti, ritenuti gradevolissimi per antonomasia , come il piacere dell'abbraccio sessuale, pur non essendo Felicità, predispongono ad uno "status di benessere" che mette successivamente,appunto, la "ragione"in un sereno e felice stato, capace di affrontare meglio le sorprese della quotidianità .Cosi può "filosoficamente" saper cogliere "sprazzi leggeri di felicità" in ogni opera quotidiana.
L'inconsistenza dell'una (felicità) si completa ed è ricondotta nel "razionale" dalla ragione : questa ne è quindi la necessaria amministratrice e conservatrice scegliendo di volta in volta le azioni da compiere a tale scopo.
La serenità dell'accoglienza in sè, senza ormai l'ansia forse giovanile, della competizione. Grande tranquillità e accettazione. Molto bella
Per me "felicità" è quando l'abbraccio, oltre ad essere "sessuale", accoglie anche l'anima...
Cinque stelle per la tua poesia e per le tue riflessioni.
si, hai capito... e ti giunga con tutto il cuore, l'uno...sublimato, parimenti l'altro Pier