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Pubblicata il 17/08/2006
La giostra costiera
è tutto un girare
d’infanzia, di febbre che sale.

D’attorno echi
di lidi briosi
d’un concitato spirare
d’onda gioviale.

Scorrono tra olezzi
pasciuti verginali

la macchina
l’aeroplano
la carabina

ed una piccina
su un pegaso, volando.

(saluta la corona di gente,
nel mezzo
mamma e papà.)

Anch’io che trasogno
voglio volare di nuovo;
in groppa lustrare
il mio pegaso d’oro;
adornare vetta di bramosia;
scacciare quei sonni detesti
alla mia fantasia.

Ma al primo trotto della sera
la giostra costiera
è solo un girare
d’infanzia
e resta sopita così,
nel sopore salino
di quest’attardata marea.
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Questa sera ho trovato poesie molto belle e con temi originalissimi...come la tua. Ciao

il 17/08/2006 alle 23:52

Il viaggio ti induce ad osservare e a raccontare.
Vedi la giostra tra il clamore della costa affollata e il pensiero si sofferma anche a sognare.
Un abbraccio al tuo ritorno a casa, mati.

il 18/08/2006 alle 11:45

Hai colto nel segno, e ti ringrazio vivamente per il commento...salutoni, francesco

il 18/08/2006 alle 17:50

Grazie per il commento, e continua la tua ricerca son sicuro che ogni sera resterai soddisfatto..salutoni fra

il 18/08/2006 alle 17:52

Grazie cara mati..il ritorno dopo un viaggio ha sempre un sapore particolare...bacionissimi, fra

il 18/08/2006 alle 17:54

Ed ecco il dipinto delle sensazioni che prendono vigore, ammirando paesaggi incantevoli. E volando incontri il tuo pegaso d'oro che custodito nel tuo intimo essere ti invita!!! Bravo fra. Un abbraccio nadia

il 18/08/2006 alle 18:05

Grazie dolcenadi, è il volteggio dei sogni, di quelli che quando si è bambini ci fanno realmente volare..baciottoni, fra

il 18/08/2006 alle 18:11

:-)

il 20/04/2020 alle 09:18