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Pubblicata il 10/08/2006
La gioia di saperti vivo
e vivo vederti e sentirti,
tu, fiore diventato frutto,
eppure ancora fiore,
ancora e per sempre amore.
La gioia di poter rinunciare
a false convinzioni, formalità, barriere
e poterti, libero, abbracciare
mentre m’insegni spontaneità e meraviglia
traendomi fuori dal mio nascondiglio.
La gioia di poter gridare a tutti e tutto:
“questo è mio figlio”,
di avere un senso al di là dell’ “io penso”…
Tu che sei assieme cemento e mattone,
io che mi sento di nuovo casa in costruzione.
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Emozionante! E' stato bellissimo leggerti in questa veste.scafetta anonima a Walter.franca

il 10/08/2006 alle 19:53

Trasmette quel senso d'unone padre-figlio, quella riconoscenza, fiducia, onesta partecipazione a un'affetto tra i più preziosi che la vita è in grado di donarci..saluti francesco

il 12/08/2006 alle 22:32