Da qui scorgo il profondo mare
dove gli abissi nascondono impurità
e la pace è guerra morta,
qui l’aria ondeggia, schiva,
fra gli odori che salgono
e gli odori che restano,
sono lontane le pestilenze,
gli abietti, i derelitti e l’umidità,
di notte la luna mi sfiora il capo,
e di giorno gli aerei mi passano sotto,
da qui è tutto molto più chiaro
e trasparente, il sole non abbaglia,
l’inganno è un triste ricordo,
le aquile mi volano accanto
ed io le guardo dritto negli occhi.