Uscire con la fretta nel cuore e i pensieri nella testa
tra crisi familiari e i soldi che non bastan mai,
vedere certezze che si sgretolano e rapporti umani a rischio
e l'inermità come risposta a montagne troppo alte da scalare.
E poi regredire a più di venti anni prima, ma con naturalezza,
fino a scoprire che non è regredire, ma progredire,
perchè, caro de Sica, i bambini non solo ci guardano, ma ci insegnano.
E nel ringraziarvi, piango di gioia: siete voi, tesori miei, i veri maestri.
(scritta durante la mia esperienza come mediatore culturale scolastico in quarta elementare).
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