Ognuno di noi ha il suo spazio di libertà personale in cui realizza buona parte di ciò che desidera, ma nel contempo è legato alle libertà altrui che deve pur rispettare e che non sempre coincidono con le nostre.
Direi che non siamo prigionieri, ma consapevoli della nostra limitatezza.
Ciao, mati.
La libertà assoluta è un traguardo troppo elevato, siamo prigionieri di noi stessi se ci chiudiamo in noi stessi senza riconoscere i nostri limiti, ma che anch'essi si possono mutare in base alla nostra volontà dell'esser se stessi. ciao nadia
Anche la sola ragione è una forma di prigionia, forse solo i pazzi hanno il privilegio di essere davvero liberi...
Più che una lirica sembra una riflessione profonda sulla sottile capacità degli uomini di essere carnefici di se stessi. Facciamo molti sbagli, è vero e spesso non usiamo tutte le nostre potenzialità. Io credo che si abbia molta paura della tenerezza, della fiducia, dei sentimenti. Viviamo in un'epoca in cui tutto dev'essere produttivo, tutto deve avere un fine: i sentimenti positivi spesso non ce l'hanno: l'amore, l'amicizia, la compassione sgorgano da noi senza un fine e cio' spaventa. Se qualcuno ci parla dei suoi problemi econonici, o anche sessuali possiamo comprenderlo ma se ci parla di sentimenti sentiamo di essere subito ridicoli. La vera trasgressione della nostra epoca non è più il sesso ma i sentimenti. Scusa, mi sono lasciata andare al comizio, pure confuso. Perdono. Abbracci. marina