PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/07/2006
E non ho smesso d'andare



Subìto amore
conquistò i nostri sensi
e la mente invase col sangue
e la ragione

E fu passione

Il mio tenso volere di pietra
era granito d'ansie represse
scoglio scheggiato
da tempeste e diluvi
da bombe esplose sul porto
sommerso d'alghe e risorto
da mareggiate d'angoscia
tra spume d'astio e relitti
irto come l'artiglio era
della mia casta dura
d'uomo di mare

ma d'improvviso
in quel mio anfratto consunto
appena con un sorriso
penetrò l'onda quieta
della tua dolce insistenza

Imprevista presenza
uragano inatteso
bagliore d'un sole nuovo

Vana la mia volontà di restare
la convinzione mia innata
un pugno serrato con forza
denti stretti e pensieri
come argilla corrosi
dal tuo volertene andare
strappandomi dalle radici

Non bastarono
l'unghie graffianti dei miei
in disperata difesa
parole chiare e tormenti
incomprensioni
pianti e rimpianti
e poi spenti sgomenti

Tutto finì sulla soglia
di quella porta socchiusa
che s'aprì al vento impetuoso
della tua decisione
della nostra illusione

Non so dire
quanto il destino
possa forgiare il cammino

So che il mio peregrinare
iniziò il giorno che t'incontrai

E non ho smesso d'andare




VITTORIO FIORAVANTI
Caracas, giugno 2003

* * *

  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

La tua poesia è un'intensa lettera d'amore... La tua musa nel leggerla, non può negare un brivido lungo la schiena...

il 01/08/2006 alle 15:43