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Pubblicata il 28/07/2006
La verginità fuggì presto,
ancora non studiavo, però
imparai subito l’alchimia
di leggiadre fanciulle
di cui amai il meglio.

Mi appassionò assai presto
della donna la metafisica,
la creatura più tragica e dolce
che lo spirito potesse concepire.

Ogni donna è per me una rosa,
una rosa rossa con le spine,
le spine sono la parte preferita,
il profumo invece è l’anima.

La prima donna fu mia madre
di cui m’innamorai alla follia,
e poi le mie sorelle, le loro amiche,
le amiche delle loro amiche…

Ognuna è stata universale
e singolare ad un tempo,
irripetibile e fatale.

Poi arrivarono i suoi occhi.
Solo allora capii perché vivere,
perché danzare, perché morire
per una, una sola, un’unica rosa.
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vale sempre la pena di cercare l'unica rosa della vita ...

ciao,
mau

il 28/07/2006 alle 09:22

Molto Bella la tua storia femminile
ti fai ferire e stordire :-)))
ti mando un fascio di rose

il 28/07/2006 alle 18:44

Una poesia da sogno, davvero sublime!!!
Sei bravissimo!!!

il 04/08/2006 alle 15:03

Poi...arivaronoi suoi occhi
e capii del perchè vivere,
perchè danzare,perchè morire
era giunta la femme fatale
e pensare solamente a lei,Un' unica rosa.
Letta,commentata,votata!..
Sei bravo!..Un saluto! Dora

il 05/08/2006 alle 20:30