Chiosa del tempo
che fugge oscurità
su un fondo pallido e lieve.
Come vento traghettato
di sole ondeggia
spegnendo gli occhi d’un pittore.
Come la pietra che porge i cristalli
obbedisce allo scalpello.
E ci dice
smarriti di vertigine.
Cade.
Lei lo sa dov'è il suo giardino addormentato
che compone.
Depongo ogni minuto nudo.
E fioriranno dalle sabbie
bulbi di giglio.