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Pubblicata il 21/07/2006
Picciridda,
cosa fai ancora sveglia?
E’ per colpa della notte
Dei suoi incubi, dei balzi ,delle voci?
Ma dov’è la bambola preferita,
quella col vestitino a fiori;
da ogni parte è sparita.

Gracilina! E silenziosa, come
Quella cordicella che da una mensola,
si dondola
E che se la tiri non parla più.
Atterrita! E che batticuore,
per il nastro rosa sulla treccia sfatta
che ti togli, che non ti sai legare.
Piccolina.

Picciridda,
perché sei ancora sveglia?
E’ per colpa della notte,
degli insetti, dei cattivi, dei lamenti?
E t’accorgi della fiaba,
che non ti hanno ancora aperto.

Poverina! E impietosita, come
Il cero che sopra il letto grande,
illumina
il volto di mamma che non parla più.

Tenerezza! E quanto sei tranquilla,
ora che alla bambola di mamma
doni anche la fiaba, e finisce che ti addormenti lì.
Piccolina.

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Cogli l'ansia di sta picciridda, che nella notte vede ombre di memorie e frammenti di ricordi.
Pare di vederla aggirare timida nel buio, in attesa di placare il ritmo affannoso del suo petto.
Un abbraccio, mati.

il 22/07/2006 alle 14:59

tenerissima , lieve e dolce il tuo sguardo sulla piccolina...mi hai commossa
grazie

il 24/07/2006 alle 15:33