PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/07/2006
Si vive per cancellare i minuti
Celare gli antichi dolori
E nuovi momenti inumani
Sappiate che nulla spaventa
Nemmeno la fine più lenta.
Ma l’arcano pensiero lontano,
il fato improvviso che annienta
spazza nel mucchio e non scorge
le perle dal coccio. Ramazza
gioielli e vetrini, vecchi e bambini;
le donne più belle e sicure,
i figli di tanti martìri caduti nel tempio
Andati in solo momento, spariti nel nulla
Per noi, legati alle cose terrene,
che cosa del corpo rimane?
Chi crede e chi ha fede sorride,
chi ha un suo dio lo abbranca
e chi non ce l’ha, a cosa rivolge
il suo pianto se arranca le pene?
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alla sua dignità di essere umano, Roberto,che infondo è l'agitarsi di un misterioso Dio in se stesso
:-)

il 14/07/2006 alle 16:37

Una poesia stimolante e molto forte per il tema che affronta.
Credo che ognuno, anche senza la piena consapevolezza, abbia un appiglio al divino per superare i momenti duri, quelli che feriscono a sangue, altrimenti, ci sarebbe un mondo di gente impazzita per colpa del dolore e dell'immane sconforto.
Un salutone alla tua mente assillata da tale dubbio, mati.

il 14/07/2006 alle 16:40

Si rivolge a .......faust-.

il 14/07/2006 alle 18:28

ognuno ha il suo Dio..
deve semplicemente accettarlo e ...
aspettare che esca fuori

il 14/07/2006 alle 21:37

mi assilla poco il fatto,
ma capisco che c'è molta gente che in certi momento vorrebbe essere tra le sue braccia

il 14/07/2006 alle 21:38

e il Faust cosa risponde?

il 14/07/2006 alle 21:38

Solo la vita, le illusioni e le verità da cercare,
da raccogliere come matassa sanno dare risposte:
c'è chi dice che è l'uomo che ha inventato Dio, per placare il dolore, per estinguere le pene;
chi cerca a tutto una ragione - il karma - che falci o doni in base alle responsabilità - chi vede misericordia divina persino in quello che la ragione non ammette. E chi, annulla tutto nel non trovare risposta - vita che senza senso corre e al nulla conduce. E chi poeta lo è nel cuore; su trame sottili coglie la bellezza tra ombre e luci, oltre il silenzio.

Poe

il 14/07/2006 alle 22:01