PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/07/2006
L’ampia vista che a me si apre
discendendo dalle colline,
che rasentano li vicino
il cominciar crescere dei borghi.
Attraversando il vecchio ponte
di romana antica età,
il passar dall’altra sponda
l’acque d’Adige il camminar.
Di ricordi il borgo echeggia
voci grida e sussulti,
cavalieri e messeri
veli strascichi di dame,
muri vecchi le sue pietre
chiese antiche di campanili,
guardiani inpavidi sulla città.
Bui vicoli lastricati
s’apre portico d’ombra d’edera
cupo il volto sul roseto,
ad un alzo dal mio capo
marmo rosso di Verona,
intarsiato di un balcone,
giovin donna in apprensione
il calar della sua treccia,
una corda assai robusta
per l’attesa dell’amore.
Di Giulietta il cuore in pena
aspettando il suo Romeo,
silenziosi bramati incontri
aizzando d’ira orgoglio
stirpe altera i Capuleti.
Come un guanto di disfida
pronti all’arme i Montecchi
fine amara degli amanti
della storia d’oca scritta.
Continuando il suo cammino
disegnando libera mano,
il flessuoso grande fiume
pieno corso di ricordi
mitigando soavemente
l’alte mura dell’Arena,
spade urla gladiatori
echi antichi rintronar.
Si raccolta tra i bastioni
di mastini guardian difesa,
dorme al buio tranquilla quiete
dei splendor ormai dimentica.,
la città d’evi ricordi
con sorella madre l’Adige,
a braccetto verso il mare
Di Verona il cor d’amore.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

a verona ci ho passato uno dei piu teneri week end della mia vita...ciao solenero

il 07/07/2006 alle 14:07

confermo la bellezza dei tuoi scritti , e mi ci perdo dentro a leggerti...

il 07/07/2006 alle 16:52

Mi fa molto piacere, grazie a risentirci presto.

Ciao Silvano

il 07/07/2006 alle 22:03

Troppo buona!!!!
Mai paragonabili ai tuoi.
Domani vado in vacanza, ci risentiamo tra 10 gg.

Ciao Silvano

il 07/07/2006 alle 22:05