Descrivi il dolore in maniera così articolata nel suo snodo che pare di sentirne sulla pelle il brivido.
Dicono che il dolore rafforzi l'animo e lo disponga a particolare sensibilità, è forse l'unico pensiero per accettarlo.
Molto bella questa tua composizione, un dolore visibile agli occhi e al cuore, un salutone, mati.
Ho conosciuto quel tipo di dolore, soprattutto la sua costanza, la persistenza che nulla puo' distrarre. Molto bella. Ciao. Marina
è riflessione vera di chi ha imparato ad osservare...è diventata un' entità , un mostro che bussa...fosse così... è molto più subdolo perchè siamo noi a crearlo e quando arriva ci divora. Ciao e sempre bravo e sensibile
i cinesi ( saggi?) hanno un antico codice in cui dicono che il dolore è solo la rappresentazione del dolore,e che se noi non lo ascoltiamo esso non avrà alcun modo di essere rappresentato...
tu che dici?
signò
mica pallo cinese io
cosa essele il dolole?
io non sapello..sono come i cinesi allola?
Caro Roberto, il buddhismo prese origine dallo scandalo del dolore dalla sua mancata comprensione e dopo tanto vagare, tanto cercare il Buddha trasse le cause del dolore, i suoi veleni, ma anche il Nobile Ottuplice Sentiero per liberarsi da esso. E' la mente, il suo accattamento, le illusioni a fare di noi gli esseri fragili che siamo.
Eppure tutto nasce, appare..resta nell'effimero attimo di un istante per poi morire, tutto è impermanente e colta questa verità ci si potrebbe risvegliare per capire che non possiamo provare attaccamento- cogli l'attimo - è la ricchezza che abbiamo.
Un sorriso
Poe