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Pubblicata il 09/02/2001
Volgiti verso la tua illusione

e sorridi per ciò che sei.

Dolcemente langue il fuoco

che l'antichità conosce.

Ma antenato, che domani non saprai di essere,

ti consumerai nel tuo sonno,

abraso dove lei sospinge

la sua demoniaca malattia.

Decidi tu l'ora di tua morte?

O chi fluttua sì orrido

per carpir da te la gioia

e lasciarti storpio e claudicante?

Tu cessi la tua marcia forzata

ed ella in te si nutre

del soffio della tua astrattezza.
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